Dopo 36 anni dalla sua nascita (1° Luglio 1983) lo scontrino fiscale lascerà piano piano il posto al nuovo scontrino elettronico già entrato in vigore il 1° luglio 2019 per tutte le grandi attività commerciali con volume d’affari superiore ai 400.000 euro l’anno. Una novità che inizialmente sta riguardando soltanto una piccola quantità di esercenti che in Italia sono circa 200 mila, ma che a partire dal 1° gennaio 2020 sarà esteso a tutti gli esercizi commerciali con un volume d’affari sotto i 400.000 euro. Si tratta di circa 2 milioni di esercizi dai quali però saranno escluse alcune categorie. Per non farsi cogliere impreparati e affrontare al meglio questa novità, scopriamo cosa c’è da sapere.
Lo scontrino elettronico sostituirà il classico scontrino fiscale cartaceo e sarà emesso dall’esercente tramite apposito registratore di cassa telematico che registrerà e invierà al fisco i dati dei corrispettivi giornalieri. Il cliente non riceverà più uno scontrino ma un documento commerciale non valido ai fini fiscali ma utile per effettuare un reso o garanzia.
Come ha sottolineato l’Agenzia delle Entrate, gli esercizi commerciali che non si sono ancora dotati di un registratore di cassa telematico, hanno comunque tre diverse modalità di invio dei corrispettivi tra le quali scegliere. La prima è di usufruire dell’apposito portale Fatture e Corrispettivi. La seconda è in alternativa, caricare tutti i corrispettivi giornalieri attraverso l’inserimento manuale dei dati, oppure approfittando di specifici servizi web di compilazione. La terza e ultima modalità prevede l’invio dei corrispettivi giornalieri attraverso dei sistemi di cooperazione applicativa, messi a disposizione in modo gratuito dall’Agenzia delle Entrate.
Lo scontrino elettronico presenta molti vantaggi pratici. Prima di tutto, l’Agenzia delle Entrate avrà la possibilità di effettuare dei controlli sui corrispettivi ogni volta che lo ritiene opportuno, senza il bisogno di recarsi fisicamente sul posto presso l’esercente. Un altro vantaggio, è a beneficio del consumatore. Poiché adesso tutti i corrispettivi saranno disponibili nel proprio cassetto fiscale, l’acquirente non avrà più l’obbligo di conservare gli scontrini, con il rischio di rovinarli o perderli, per presentarli al commercialista per la dichiarazione dei redditi al fine di ottenere le detrazioni fiscali. Questo avrà anche dei benefici per usufruire della garanzia del prodotto. In ogni caso, se il cliente lo desidera, l’esercente potrà comunque rilasciare lo scontrino cartaceo.
Per aiutare a sostenere l’obbligo dello scontrino elettronico, un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate prevede un bonus del 50% come credito d’imposta sull’acquisto di un registratore di cassa telematico o per l’adattamento di uno già installato, fino ad un massimo di 250 euro per acquisto e 50 euro per l’adattamento. Il bonus è valido per le spese sostenute nel 2019 e nel 2020.
Lo scontrino elettronico, comunque, non deve essere visto come un problema. Si tratta sicuramente di un cambiamento importante che insieme a qualche criticità porta molti vantaggi, a partire dall’eliminazione del registro dei corrispettivi e degli studi di settore, come di tanti altri passaggi burocratici che distolgono gli esercenti dal loro lavoro quotidiano. Per gestire al meglio questo cambiamento può essere utile adottare l’utilizzo di software gestionale appropriato per automatizzare gran parte dei processi aziendali.